\documentclass{article} %\usepackage{times} %\usepackage{amsthm} \usepackage{algorithm} % for pseudo-codes %\usepackage{enumerate} \usepackage{algpseudocode} %\usepackage{DotArrow} %\usepackage{subfig} %\usepackage{amsmath, environ} %\usepackage{amssymb} %\usepackage{amsthm} %%\usepackage{bm} %%\usepackage{mathtools} \usepackage{graphicx} %\usepackage{wrapfig} %\usepackage{minibox} %\usepackage{multirow} %\usepackage{pifont} % \ding{} %\usepackage[percent]{overpic} %\usepackage{scrextend} % labeling environment % %\newtheorem{theorem}{Theorem} %\newtheorem{definition}{Definition} %\newtheorem{example}{Example} % %\renewcommand{\textfraction}{0.05} %\renewcommand{\floatpagefraction}{0.75} \newcommand{\centerimage}[5][-7pt]{ % [vskip] | graphics-opt | imgname | label | caption \begin{figure}[!htb]% \centering% \vspace{#1}% \includegraphics[#2]{#3}% \caption{#5}\label{#4}\vspace{2mm}% %\vspace{-3pt}\caption{#5}\label{#4}\vspace{-2pt}% \end{figure}} \date{} %\includegraphics[trim=1cm 2cm 3cm 4cm, clip=true]{example.pdf} \begin{document} \title{Relazione Esercizio Rete PT (B)} \author{Francesco Galla`, francesco.galla@edu.unito.it} \maketitle %========================================================================= %%%%%%% INTRODUCTION %%%%%%% %========================================================================= \section{Rete B} \label{sec:reteB} Due master identici e due slave, uno di tipo 1 e uno di tipo 2. Ad ogni ciclo il master sceglie in modo indipendente di quale dei due slave servirsi. %========================================================================================================= \subsection{La rete di Petri} \label{ssec:reteB-PN} La figura rappresenta la rete di Petri P/T del secondo esercizio (rete B). Il master è modellato dai posti M\_Richiesta, M\_Attesa, M\_Risultato e dalle transizioni Dispatch, Ottieni\_Risultato, M\_Return. Lo slave di tipo 1 è modellato dai posti S1\_Attesa, Child1/Child2, Fine\_C1, Fine\_C2, S1\_Fine e dalle transizioni Fork, Processa\_C1/Processa\_C2, Join, S1\_Return. Lo slave di tipo 2 è modellato dai posti S2\_Attesa, Richieste, Risultati, S2\_Fine, e dalle transizioni Receive, Processa, Send, S2\_Return. La richiesta del servizio verso gli slave \`e gestita attraverso un buffer in ingresso (posto Buffer\_Richiesta) agli slave e uno in uscita (posto Buffer\_Risultato). Si utilizza un unico buffer in quanto il master non distingue quale slave processa la richiesta. %\centerimage{trim=1cm 10cm 3cm 4cm, clip=true} \centerimage{width=\columnwidth} {reteB.jpg}{img:reteB} {Modello P/T della rete B} \subsection{I risultati} \label{ssec:reteB-res} %===================== TEST 2 FMS \begin{table}[h!] \centering \begin{tabular}{ |p{3cm}||p{3cm}|p{3cm}| } \hline \multicolumn{3}{|c|}{Effetto della marcatura iniziale su stati e archi} \\ \hline nMaster / nSlave & Stati & Archi\\ \hline 1 & 36 & 68 \\ 2 & 473 & 1508 \\ 3 & 3676 & 15402 \\ 4 & 20475 & 102440 \\ 5 & 90272 & 513032 \\ 6 & 334243 & 2093364 \\ \hline \end{tabular} \\ \caption{Variazione dello spazio degli stati.} \label{tab:reteB} \end{table} %===================== La tabella elenca la dimensione dello spazio degli stati al variare del numero $nMaster$ di master e $nSlave$ di slave. Si pu\`o osservare come, al variare della marcatura iniziale, il l'aumento del numero di stati e archi del grafo tende a decrescere verso il fattore $2$. \subsection{Considerazioni sulla Join} Lo slave che esegue la $fork$ in questo modello \`e in grado di processare solo una richiesta alla volta, con solo un token nella marcatura iniziale. Il problema della $join$ tra due processi figli dello stesso processo si presenta solo al ritorno del risultato, come succedeva nel caso della rete A. \end{document}