<articleclass="post"><header><h1class="post-title"><ahref="blog/2015/4/12/lanonimato-violato-di-tor/"class="u-url">L&#8217;anonimato violato di TOR</a></h1>
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<spanclass="post-date">12 April 2015</span>
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<p>Miliardi di persone usano giornalmente internet, ma sono poche quelle a conoscenza del suo lato oscuro, il deep web,nel quale sono presenti siti che gestiscono business illegali (dalla vendita di account rubati alla clonazione di carte di credito) e al quale tutti possono accedere tramite “Tor”. Questo è un software che rende chi lo utilizza invisibile, poichè nasconde l’indirizzo IP del computer tramite la crittografia a strati, da qui il nome scelto che sta per “The Onion Router”. Infatti grazie a Tor l’utente si collega al sito che vuole visitare passando però da una serie di altri server che fungono da router e cifrano la comunicazione.</p>
<p>Tuttavia, dal 30 Gennaio al 4 Luglio 2014, Tor è stato colpito da attacchi da parte dell’FBI che miravano a togliere l’anonimato. Il bersaglio dell’attacco non sono state solo le persone che hanno utilizzato il software per la navigazione anonima, ma anche chi creava e gestiva siti web e servizi online in maniera anonima. Le persone a rischio infatti erano quelle che visitavano i siti che erano stati precedentemente compromessi, ovvero quei siti che incorporavano nel loro codice il payload.<br>
Il payload è un tipo di shellcode, ovvero un piccolo pezzo di codice, che sfrutta una vulnerabilità del software per lanciare un command shell dal pc infetto ed eseguire determinate funzioni. Questo payload, chiamato magneto, si avviava in un pezzo non mappato di memoria e mandava comandi ARP all’host e in seguito si connetteva tramite una semplice richiesta HTTP a un indirizzo localizzato in Virginia USA. Questa richiesta avveniva al di fuori di TOR, in maniera tale da esporre, oltre l’indirizzo MAC, l’IP del computer.</p>
<p>Sullo smascheramento delle identità di persone che fanno uso di software come TOR però si sono create due correnti di pensiero diverse. Una da più peso all’aspetto negativo che deriva dal fatto di concedere l’anonimato e si schiera a favore di questi metodi per rivelare l’identità di chi naviga su tali software, come per esempio la Russia che è arrivata a offrire 3,9 milioni di rubli a chiunque trovasse un modo per togliere l’anonimato agli utenti del sistema. L’altra corrente di pensiero, della quale fa parte anche il movimento “Anonymous”, crede sia necessario avere un modo per restare invisibili sulla rete poichè questi sistemi sono usati anche da attivisti politici che si trovano in paesi in cui vige una forte censura e quindi l’anonimato gli permette di non essere rintracciati dai loro governi.</p>
<br><articleclass="post"><header><h1class="post-title"><ahref="blog/2015/4/12/tempo-di-elezioni/"class="u-url">Tempo di elezioni</a></h1>
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<spanclass="post-date">12 April 2015</span>
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<blockquoteclass="tr_bq">
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<spanstyle="color:#555555;display:inline !important;float:none;font-family:Helvetica, Arial, Helvetica, Geneva, sans-serif;font-style:normal;font-variant:normal;font-weight:normal;letter-spacing:normal;line-height:20px;text-align:left;text-indent:0;text-transform:none;white-space:normal;widows:1;word-spacing:0;"><spanstyle="font-size:large;"><i>“L’utilizzo dei bambini per fini politici? Piuttosto abietto. </i></span></span>
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<spanstyle="color:#555555;display:inline !important;float:none;font-family:Helvetica, Arial, Helvetica, Geneva, sans-serif;font-style:normal;font-variant:normal;font-weight:normal;letter-spacing:normal;line-height:20px;text-align:left;text-indent:0;text-transform:none;white-space:normal;widows:1;word-spacing:0;"><spanstyle="font-size:large;"><i>Perfino più abietto di quello degli agnellini imbracciati in periodo pasquale. Peggio di Giorgia Meloni immortalata dal verduraio o di Fassino che fissa lo schermo di un computer spento. Ma a parte questo la bimba bionda in questa foto sembra il cappello nero di Magritte: ruba la scena, segna con un gesto forse involontario il ridicolo che appesantisce l’aria.”</i></span></span>
<br><articleclass="post"><header><h1class="post-title"><ahref="blog/2015/4/9/bitwhisper-dove-anche-la-rete-non-arriva/"class="u-url">Bitwhisper, dove anche la rete non arriva</a></h1>
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<spanclass="post-date">09 April 2015</span>
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<divstyle="line-height:100%;margin-bottom:0;">
<spanstyle="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;">Lo scorso 26 marzo 4 ricercatori della Ben Gurion University in Israele hanno sviluppato Bitwhisper, un inconsueto malware per PC che dimostra la possibilita` di penetrare macchine anche non connesse in rete.</span>
<spanstyle="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;">In informatica si usa il termine <i>air-gapped device </i>per denotare due terminali fisicamente separati, uno dei quali e` connesso ad internet mentre l’altro e` completamente offline: tutto il lavoro sensibile viene svolto sul dispositivo offline e successivamente trasferito (magari con un drive usb) sul pc connesso e pubblicato in rete.</span>
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<spanstyle="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;">Queste precauzioni si basano sul presupposto che un pc non connesso ad internet sia sicuro da vettori di attacco, e che anche se infetto non puo` ricevere comandi.</span>
<spanstyle="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;">Bitwhisper e` la dimostrazione che e` possibile fare breccia in questi sistemi attraverso lo sfruttamento dei sensori termici installati in ogni macchina per prevenire il surriscaldamento.</span>
<spanstyle="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;">In questo video viene illustrato l’attacco: innanzitutto in entrambi i pc e` installato il malware che attraverso l’uso del processore, della scheda video e opzionalmente di tutte le altre componenti hardware innalza in maniera controllata la temperatura della macchina dove e` installata, aspettando che l’altra macchina percepisca con i propri sensori questo innalzamento e trasmetta indietro un segnale di conferma. Il sistema di comunicazione e` molto simile al codice morse e un innalzamento di un grado puo` venir tradotto in un bit di segnale.</span>
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<spanstyle="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;">Tramite questa tecnica e` possibile trasmettere 8 bit di segnale all’ora a PC ad un massimo di 40 centimetri di distanza. In questo modo viene azionato il piccolo lancia missili giocattolo sul PC di destra.</span>
<spanstyle="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;">Nonostante in precedenza siano state mostrate tecniche piu` efficaci per penetrare dispositivi <i>air-gapped </i>come ad esempio segnali radio, frequenze non udibili e segnali elettromagnetici, Bitwhisper e` il piu` interessante perche` il primo a permettere non solo l’intercettazioni di dati, ma anche l’invio di segnali. Una macchina infettata da Bitwhisper puo` effettuare ping e handshake oltre che ricevere comandi ed e` molto difficile da tracciare in quanto le fluttuazioni di calore sono minime e molto frequenti nei computer.</span>
<spanstyle="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;">Al momento non ci sono prove credibili che questo exploit sia stato usato da cracker o da agenzie di spionaggio, ma in precedenza -stando ai leak di Snowden- l’NSA ha sfruttato tecniche di infezione anche piu` sofisticate per <ahref="http://www.nytimes.com/2014/01/15/us/nsa-effort-pries-open-computers-not-connected-to-internet.html?_r=1"target="_blank">iniettare malware</a> in PC non connessi in rete delle centrali iraniane.</span>