<p>Dura 56 secondi il video di Vester Lee Flanagan che testimonia l’omicidio in prima persona di due giornalisti in Virginia durante un live broadcast televisivo. Durante l’inseguimento nel quale si e` tolto la vita Flanagan ha caricato su Twitter e Facebook il video dell’uccisione in prima persona.</p>
<p>Twitter e Facebook hanno tempestivamente censurato il video e rimosso l’account dell’omicida ed alcune emittenti televisive (come SkyTg24) hanno scelto allo stesso modo di non pubblicare il video in diretta.</p>
<p>E` quindi una decisione giusta quella di non pubblicare il video?</p>
<p><ahref="https://stevebuttry.wordpress.com/2015/08/26/media-should-avoid-indulging-attention-seeking-killers/"target="_blank">Steve Buttry sul suo blog</a> si esprime in questo modo:</p>
<blockquote>
<p>1) Someone who attacks during a live telecast is seeking attention. Obviously you need to report the attack, but I would not broadcast the attack or make it available online.</p>
<p>[…]</p>
<p>4) I see no ethical justification for publishing videos shot by the killer. That is the ultimate in attention-seeking behavior.</p>
<p>5) You can report the mental health issues, gun access issues and other issues that a story presents without publicizing or profiling the killer.</p>
<p>6) My focus would be on the people who were killed or injured. They warrant media attention, not the person who was seeking it.</p>
</blockquote>
<p>1)Una persona che attacca durante una trasmissione in diretta e` alla ricerca di attenzione. Naturalmente si deve rendere noto l’atto, ma io non lo trasmetterei ne lo pubblicherei online.</p>
<p>[…]</p>
<p>4) Non vedo giustificazioni etiche per pubblicare il video: e` l’esempio piu` eclatante di ricerca di attenzioni.</p>
<p>5) Puoi discutere sui problemi mentali, la questione relativa al facile accesso alle armi e tutti gli altri problemi di questa storia senza mostrare o pubblicizzare il killer.</p>
<p>6) Io mi concentrerei sulle persone ferite o uccise. Loro meritano l’attenzione dei media, non la persona che la cercava.</p>
<p>E` ovvio che Flanagan stesse cercando i suoi 15 minuti di fama con <ahref="http://www.theguardian.com/us-news/2015/aug/27/virginia-shooting-in-an-instant-vester-flanagan-broadcast-death-to-the-world"target="_blank">questo atto</a>, ma a mio parere non ci sarebbe riuscito se non sfruttando nuovi strumenti quali lo smartphone e i social network. Molto difficilmente sarebbe riuscito 20 anni fa utilizzando i media tradizionali a filmarsi in prima persona in una situazione del genere e a rendere cosi` tante persone testimoni del suo gesto.</p>
<p>Per questo non mi trovo d’accordo con Steve Buttry che afferma che il video non andrebbe reso disponibile online. i nuovi media hanno un ruolo diverso nella condivisione dei contenuti e soprattutto nel mantenimento della memoria storica. Un video del genere non aggiunge alcun valore investigativo o giornalistico al caso ma puo` ritenersi utile per analisi differenti, in primis psicologiche, ed ha sicuramente un valore storico (da quanto conosco e` il primo video in prima persona di un omicidio con queste dinamiche).</p>
<p>Chi come me e` un grande fan della serie TV <ahref="https://en.wikipedia.org/wiki/Black_Mirror_%28TV_series%29"target="_blank">Black Mirror</a> avra` sicuramente ricordato il primo episodio della serie: National Anthem.</p>
<p>Questo episodio e` un’analisi sottile e dettagliata della natura umana, che di fronte ad eventi che suscitano un cosi` grande clamore sospendono ogni giudizio morale e dimenticano il motivo per cui si trovano a guardare cio` che hanno di fronte.</p>
<p>Allo stesso modo trovo miserevole poter assistere a giornalisti ed emittenti televisive che per attirare spettatori nelle proprie reti mostrano il video integrale.</p>
<p>Come in National Anthem chi ha perpetrato il crimine non ci ha costretto ad essere complici del suo gesto.</p>
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