Caught in the Net (Posts about social media)francescomecca.euenContents © 2018 <a href="mailto:francescomecca.eu">Francesco Mecca</a> Sat, 10 Nov 2018 17:14:03 GMTNikola (getnikola.com)http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss56 secondi di celebrita`francescomecca.eu/blog/2015/8/31/56-secondi-di-celebrita/Francesco Mecca<div><p><a href="http://www.mantellini.it/2015/08/26/state-al-riparo/" target="_blank" rel="http://www.mantellini.it/2015/08/26/state-al-riparo/"><img class="aligncenter wp-image-178 size-full" src="http://francescomecca.eu/wp-content/uploads/2015/08/Schermata-2015-08-26-alle-22.29.31.jpg" alt="" width="644" height="533" srcset="http://francescomecca.eu/wp-content/uploads/2015/08/Schermata-2015-08-26-alle-22.29.31-300x248.jpg 300w, http://francescomecca.eu/wp-content/uploads/2015/08/Schermata-2015-08-26-alle-22.29.31.jpg 644w" sizes="(max-width: 644px) 100vw, 644px"></a></p> <p>Dura 56 secondi il video di Vester Lee Flanagan che testimonia l’omicidio in prima persona di due giornalisti in Virginia durante un live broadcast televisivo. Durante l’inseguimento nel quale si e` tolto la vita Flanagan ha caricato su Twitter e Facebook il video dell’uccisione in prima persona.</p> <p>Twitter e Facebook hanno tempestivamente censurato il video e rimosso l’account dell’omicida ed alcune emittenti televisive (come SkyTg24) hanno scelto allo stesso modo di non pubblicare il video in diretta.</p> <h4>To publish or not to publish?</h4> <p>E` quindi una decisione giusta quella di non pubblicare il video?</p> <p><a href="https://stevebuttry.wordpress.com/2015/08/26/media-should-avoid-indulging-attention-seeking-killers/" target="_blank">Steve Buttry sul suo blog</a> si esprime in questo modo:</p> <blockquote> <p>1) Someone who attacks during a live telecast is seeking attention. Obviously you need to report the attack, but I would not broadcast the attack or make it available online.</p> <p>[…]</p> <p>4) I see no ethical justification for publishing videos shot by the killer. That is the ultimate in attention-seeking behavior.</p> <p>5) You can report the mental health issues, gun access issues and other issues that a story presents without publicizing or profiling the killer.</p> <p>6) My focus would be on the people who were killed or injured. They warrant media attention, not the person who was seeking it.</p> </blockquote> <p>1)Una persona che attacca durante una trasmissione in diretta e` alla ricerca di attenzione. Naturalmente si deve rendere noto l’atto, ma io non lo trasmetterei ne lo pubblicherei online.</p> <p>[…]</p> <p>4) Non vedo giustificazioni etiche per pubblicare il video: e` l’esempio piu` eclatante di ricerca di attenzioni.</p> <p>5) Puoi discutere sui problemi mentali, la questione relativa al facile accesso alle armi e tutti gli altri problemi di questa storia senza mostrare o pubblicizzare il killer.</p> <p>6) Io mi concentrerei sulle persone ferite o uccise. Loro meritano l’attenzione dei media, non la persona che la cercava.</p> <h4>Famoso in un istante</h4> <p>E` ovvio che Flanagan stesse cercando i suoi 15 minuti di fama con <a href="http://www.theguardian.com/us-news/2015/aug/27/virginia-shooting-in-an-instant-vester-flanagan-broadcast-death-to-the-world" target="_blank">questo atto</a>, ma a mio parere non ci sarebbe riuscito se non sfruttando nuovi strumenti quali lo smartphone e i social network. Molto difficilmente sarebbe riuscito 20 anni fa utilizzando i media tradizionali a filmarsi in prima persona in una situazione del genere e a rendere cosi` tante persone testimoni del suo gesto.</p> <p>Per questo non mi trovo d’accordo con Steve Buttry che afferma che il video non andrebbe reso disponibile online. i nuovi media hanno un ruolo diverso nella condivisione dei contenuti e soprattutto nel mantenimento della memoria storica. Un video del genere non aggiunge alcun valore investigativo o giornalistico al caso ma puo` ritenersi utile per analisi differenti, in primis psicologiche, ed ha sicuramente un valore storico (da quanto conosco e` il primo video in prima persona di un omicidio con queste dinamiche).</p> <h4>Lo specchio nero</h4> <p>Chi come me e` un grande fan della serie TV <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Black_Mirror_%28TV_series%29" target="_blank">Black Mirror</a> avra` sicuramente ricordato il primo episodio della serie: National Anthem.</p> <p>Questo episodio e` un’analisi sottile e dettagliata della natura umana, che di fronte ad eventi che suscitano un cosi` grande clamore sospendono ogni giudizio morale e dimenticano il motivo per cui si trovano a guardare cio` che hanno di fronte.</p> <p>Allo stesso modo trovo miserevole poter assistere a giornalisti ed emittenti televisive che per attirare spettatori nelle proprie reti mostrano il video integrale.</p> <p>Come in National Anthem chi ha perpetrato il crimine non ci ha costretto ad essere complici del suo gesto.</p> <p style="text-align: right;"> Francesco Mecca </p></div>FlanaganPesceWandasocial mediavideo omicidioVirginia omicidiofrancescomecca.eu/blog/2015/8/31/56-secondi-di-celebrita/Mon, 31 Aug 2015 11:18:01 GMTLa taglia unica del Web 2.0francescomecca.eu/blog/2015/6/1/la-taglia-unica-del-web-2-0/Francesco Mecca<div><p><a href="https://www.youtube.com/embed/e3Zs74IH0mc?feature=player_embedded">In questo discorso</a> al summit Web 2.0 del 2011 Chris Poole, il fondatore di 4chan, riflette sul concetto di identita` e di come stia cambiando con l’introduzione del Web 2.0.</p> <p>Nel mare di Internet assistiamo a due spiagge molto lontane che delimitano lo spazio della nostra attivita`: l’anonimato e l’identita` virtuale (che ci identifica nel mondo reale).</p> <p>E` un po` come misurare i due poli opposti, Facebook e Google Plus che richiedono il tuo nome vero e quindi ogni attivita` online e` un riflesso del proprio io reale, e 4chan, una delle poche risorse anonime nel Web che permette a ciascun utente di fare post anonimi e discutere quindi senza una forma di censura.</p> <h4><span style="font-size: large;"><span style="font-weight: normal;"> </span></span></h4> <h5><span style="font-size: large;"><span style="font-weight: normal;">The core problem is not the audience, is who you share out</span></span></h5> <p>Secondo Chris Poole, quando Google introdusse sul proprio social network la feature “circles”, ovvero la possibilita` di condividere i propri post solo con una parte dei propri followers (l’equivalente delle smart list di Facebook), si e` perso di vista il problema principale, ovvero che non importa l’audience bensi` quale versione di te condividi ).</p> <table class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;" cellspacing="0" cellpadding="0" align="center"> <tr> <td style="text-align: center;"> <a style="margin-left: auto; margin-right: auto;" href="http://francescomecca.eu/wp-content/uploads/2015/08/d574d-twoheads.png"><img src="http://francescomecca.eu/wp-content/uploads/2015/08/d574d-twoheads.png?w=300" alt="" width="400" height="200" border="0"></a> </td> </tr> <tr> <td class="tr-caption" style="text-align: center;"> <a href="http://www.jisc.ac.uk/blog/whats-the-cost-of-curating-content-in-the-digital-age-01-apr-2015">fonte</a> </td> </tr> </table> <p>Il Chris che parla al summit e` un Chris diverso dal Chris figlio, Chris fondatore di una startup, Chris admin di 4chan e magari, in un ipotetico futuro, Chris padre.</p> <p><u>L’ identita` e` un prisma.</u></p> <p>Facebook e gli altri giganti del web vogliono invece essere uno specchio della nostra identita`.</p> <h5><span style="font-size: large;"><span style="font-weight: normal;">One size fits all</span></span></h5> <p>Il modello della taglia unica e` completamente opposto al principio per cui molte persone gestiscono vari account online. Su ogni account scegli di mostrare una parte di te e con il tempo ti costruisci un’identita` unica ed altrettanto vera.</p> <p>E` preoccupante che con il passare del tempo queste possibilita` vengano erose dai giganti del web.</p> <p>Spostiamo la nostra attenzione sulle generazioni future: da giovani si compiono naturalmente degli errori che poi ci lasciamo alle spalle crescendo.</p> <p>In un mondo dove la linea offline/online sta sbiadendo e non si puo` prendere le distanze da una monolitica identita` virtuale non solo perdiamo la possibilita` di lasciarci alle spalle delle scelte o degli sbagli, ma corriamo incontro al rischio di veder scomparire ogni sfumatura della nostra personalita`.</p> <p style="text-align: right;"> Francesco Mecca </p></div>conoscenzaDivario digitalefrancesco meccaidentitàPesceWandasocial mediaweb 2.0francescomecca.eu/blog/2015/6/1/la-taglia-unica-del-web-2-0/Mon, 01 Jun 2015 11:12:00 GMT