Premessa
La Rivoluzione Digitale ha toccato la societa` in tutti i suoi aspetti, e fra questi ha anche minato le fondamenta di un settore, quello dell’informazione, alle fondamenta della nostra societa`.
La decentralizzazione delle fonti di informazione, che avviene attraverso i blog e le piattaforme online, la micro messaggistica istantanea e i tweet, i social media, ma piu` in generale tutti gli strumenti che Internet ci offre, hanno mutato radicalmente non solo il modo di fare giornalismo, ma il rapporto del cittadino digitale con l’informazione cartacea e digitale.
Per questo abbiamo posto 12 domande a Carla De Girolamo, vicecaporedattore di Panorama, basandoci sulle parole di Luca de Biase, il quale afferma che nel mondo dell’editoria la Rivoluzione Digitale e` stata una rivoluzione di tre nature: Francese, Copernica e Industriale.
Societa`, Economia, Mezzi
1. Che business model ci sono nell’editoria dopo l’entrata del digitale?
Sul business model digitale c’e` ancora molta poca chiarezza, e non solo in Italia. Mentre c’e` la percezione netta che l’evoluzione normale della stampa sara` digitale, manca ancorala capacita` di mettere a frutto questa idea. Da un lato, tutti si aspettano di trovare online contenuti gratis. Dall’altro, gli investitori (che sulla carta sono disposti a spendere cifre consistenti per una pagina pubblicitaria), per Internet pagano meno di un decimo di quelle cifre. Quindi c’e` una grande spinta all’evoluione digitale dei contenuti, ma per ora non e` un modello di business sostenibile.
2. Ogni giorno ricevete piu` visite dai dispositi mobili o dai computer o tradizionale cartaceo?
Decisamente prevale il digitale. Mobile e fisso sono ormai quasi equivalenti, il mobile tra pochissimo prevarra`, dati i trend costanti di crescita.
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3. Anna Masera ci ha mostrato che nonostante le regole del giornalismo siano rimaste le stesse, sono emersi nuovi ruoli, come ad esempio quello del social media manager. Che evoluzione ha subito il ruolo del giornalista?**
Per ora in Italia ci sono figure di giornalisti che si evolvono, e che integrano alle capacita` e competenze tradizionali altre funzioni. Quindi una persona che normalmente si occupava di “desk”, per il lavoro online deve anche diventare social media manager, photo editor, videomaker… Insomma si assommano più funzioni in una sola persona, e a mio avviso e` la parte migliore e più divertente del lavoro sul settore digitale.
4. La Rivoluzione Digitale quali basi ha tolto al giornalismo? Quali ne ha create?
Il giornalismo di qualita` resta tale, anche sul digitale. Deve pero` necessariamente evolversi e, come detto, arricchirsi di nuove funzioni e nuove capacita`.
5. Prima dell’arrivo di Internet il giornalismo per molti aspetti equivaleva all’informazione. Ora ci sono nuovi media che si stanno appropriando di questa tautologia?
No. Prolifera l’informazione dei blog, anche grazie alla diffusione attraverso i social, ma le fonti più qualificate e più accreditate restano quelle dei grandi giornali.
6. Che strumenti fornisce Internet per costruire un tipo di informazione solida in una societa`
costretta a cambiamenti cosi` veloci e spesso violenti?
Internet offre la possibilita` di confrontare in tempi rapidissimi diverse fonti, quindi di approfondire un argomento guardandolo da diverse angolazioni
7. Sono in crisi i giornali o i giornalisti?
E` in crisi la carta stampata. E quindi, di conseguenza, i giornalisti rischiano di perdere autorevolezza e indipendenza.
8. I giornalisti di Panorama hanno delle linee guida per il comportamento da tenere online?
Le linee guida sull’accuratezza e la serieta` dell’informazione e sul rispetto per i lettori non cambiano. Cambiano i modi di scrivere per il settore digitale rispetto al cartaceo.
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9. Come e` cambiato il rapporto interdipendente fra giornalisti ed utenti/lettori?**
Grazie ai social media il rapporto e` molto più stretto e immediato. Non tutti i giornalisti purtroppo sono ancora pronti a cogliere questa opportunita`.
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10. Le regole del giornalismo sono davvero rimaste le stesse?**
Assolutamente si`.
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11. Si puo` affermare che ora grazie ad Internet le 5 W alla base del giornalismo sono state passate ai cittadini?**
No. I cittadini possono fare a loro volta informazione, ma difficilmente le 5W sono soddisfatte dagli articoli di un blog personale
12. Secondo Stefano Quintarelli con i nuovi social media il “fatto” si e` trasformato in
“opinione”, nel senso che il ruolo e l`importanza del primo ora e` stata oscurata dall’imporsi del secondo. Quanto c’e` di vero in questa frase?
Non può esserci opinione senza l’approfondimento di un fatto. Che quindi rimane prioritario.
Ringraziamo Carla de Girolamo e tutta la redazione di Panorama per il tempo a noi dedicato.
Francesco Mecca