55 lines
No EOL
8.2 KiB
XML
55 lines
No EOL
8.2 KiB
XML
<?xml version="1.0" encoding="utf-8"?>
|
||
<?xml-stylesheet type="text/xsl" href="../assets/xml/rss.xsl" media="all"?><rss version="2.0" xmlns:dc="http://purl.org/dc/elements/1.1/" xmlns:atom="http://www.w3.org/2005/Atom"><channel><title>Caught in the Net (Posts about deniability)</title><link>francescomecca.eu</link><description></description><atom:link href="francescomecca.eu/categories/deniability.xml" rel="self" type="application/rss+xml"></atom:link><language>en</language><copyright>Contents © 2024 <a href="mailto:francescomecca.eu">Francesco Mecca</a> </copyright><lastBuildDate>Wed, 28 Feb 2024 09:29:27 GMT</lastBuildDate><generator>Nikola (getnikola.com)</generator><docs>http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss</docs><item><title>Defend yourself: crittografia e &#8220;plausible deniability&#8221;</title><link>francescomecca.eu/blog/2015/5/22/defend-yourself-crittografia-e-plausible-deniability/</link><dc:creator>Francesco Mecca</dc:creator><description><p>Nel 2000, ben molto prima dello scandalo datagate, prima perfino dell’attacco alle torri gemelle, il Parlamento inglese approvo` una legge sulla sorveglianza di massa.<br>
|
||
Questa legge, intitolata <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Regulation_of_Investigatory_Powers_Act_2000">RIPA</a>, Regulation of Investigatory Powers Act, interviene su come il corpo di polizia puo` condurre le investigazioni telematiche. </p>
|
||
<p>Con questa legge viene permesso: </p>
|
||
<ul>
|
||
<li>l’accesso ai dati dell’ISP, in segreto;</li>
|
||
<li>monitoraggio indiscriminato delle comunicazioni in transito e delle attivita` online;</li>
|
||
<li>permette di non rivelare davanti alla Corte i dati raccolti. </li>
|
||
</ul>
|
||
<p>L’aspetto piu` terribile di questa legge in ultimo e` la possibilita`, da parte degli investigatori, di obbligare il sospetto a rivelare le proprie chiavi crittografiche con le quali ha criptato i propri hard disk, i propri messaggi o le email. </p>
|
||
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left:auto;margin-right:auto;text-align:center;">
|
||
<tr>
|
||
<td style="text-align:center;">
|
||
<a href="http://francescomecca.eu/wp-content/uploads/2015/08/5673d-unclesamlistensin.jpg" style="margin-left:auto;margin-right:auto;"><img border="0" height="640" src="http://francescomecca.eu/wp-content/uploads/2015/08/5673d-unclesamlistensin.jpg?w=225" width="480"></a>
|
||
</td>
|
||
</tr>
|
||
|
||
<tr>
|
||
<td class="tr-caption" style="text-align:center;">
|
||
Graffito a Columbus, Ohio (foto di <a href="https://secure.flickr.com/photos/jeffschuler/2585181312/in/set-72157604249628154">Jeff Schuler</a>)
|
||
</td>
|
||
</tr>
|
||
</table>
|
||
|
||
<p>Vi sono due metodi per difendersi da questa che ritengo una orribile prevaricazione:<br>
|
||
Il primo e piu` svantaggioso e` il <em>nuke</em>, ovvero l’eliminazione dei dati: l’utente rivela una password, non quella per accedere ai dati criptati,ma una che una volta inserita sovrascrive permanentemente le chiavi crittografiche, rendendo cosi` impossibile l’accesso. </p>
|
||
<p>In Linux questa funzione e` implementata da <a href="https://gitlab.com/cryptsetup/cryptsetup/blob/master/README.md">LUKS</a> attraverso una patch distribuita dagli sviluppatori di <a href="https://www.kali.org/tutorials/emergency-self-destruction-luks-kali/">Kali Linux</a>.</p>
|
||
<p>Il secondo metodo invece si basa sull’ingegneria sociale, oltre che su una buona soluzione software.<br>
|
||
Un volume crittografico sicuro non ha alcuna firma digitale ed e` indistinguibile da un pugno di dati random. Per questo motivo posso includere un secondo volume all’interno del primo e proteggere ciascuno di essi con una password differente.</p>
|
||
<p>Ad esempio supponiamo che io abbia un volume da due GiB diviso in due sottovolumi da 1 GiB l’uno. Se dovessi essere interrogato o torturato affinche’ ceda la password, posso fornire la chiave di uno solo dei due volumi, dove non tengo files sensibili ma dati che non possono incriminarmi e cosi` il secondo volume rimane nascosto. Questo sistema di protezione e` nominato: “Plausible Deniability”. </p>
|
||
<p>Nel 1997 Julian Assange (il fondatore di <a href="https://wikileaks.org/index.en.html">Wikileaks</a>) insieme a Suelette Dreyfus e Ralf Weinmann ha sviluppato Marutukku, piu` semplicemente chiamato RubberhoseFS, ovvero un insieme di file system che proteggono i dati dell’utente e forniscono la “deniability”. </p>
|
||
<p>Tecnicamente il progetto consiste in varie porzioni di dati criptati che riempiono il drive. Ogni porzione ha la propria password, la propria mappatura e ciascuno una chiave crittografica differente: quando si decritta un pezzo esso appare come l’intero drive e cosi` non permette di sapere quanti altri volumi con dati differenti sono allocati nell’hard disk. Lo sviluppo di Rubberhose e` stato interrotto benche` sia disponibile in alpha per Linux, FreeBsd e NetBsd. </p>
|
||
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float:left;margin-right:1em;text-align:left;">
|
||
<tr>
|
||
<td style="text-align:center;">
|
||
<a href="http://francescomecca.eu/wp-content/uploads/2015/08/0dcb9-truec.jpg" style="clear:left;margin-bottom:1em;margin-left:auto;margin-right:auto;"><img border="0" height="228" src="http://francescomecca.eu/wp-content/uploads/2015/08/0dcb9-truec.jpg?w=300" width="400"></a>
|
||
</td>
|
||
</tr>
|
||
|
||
<tr>
|
||
<td class="tr-caption" style="text-align:center;">
|
||
Il menu creazione volume di Truecrypt 7.1a su GNU/Linux
|
||
</td>
|
||
</tr>
|
||
</table>
|
||
|
||
<p>Un altro noto software che implementa la deniability e` <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/TrueCrypt">Truecrypt</a>.<br>
|
||
Questo sofware crittografico, coperto da un velo di mistero da quando il 28 maggio 2014 gli sviluppatori hanno <a href="http://r.duckduckgo.com/l/?kh=-1&amp;uddg=http%3A%2F%2Farstechnica.com%2Fsecurity%2F2014%2F05%2Ftruecrypt-is-not-secure-official-sourceforge-page-abruptly-warns%2F">inspiegabilmente</a> terminato lo sviluppo, e` probabilmente uno dei piu` avanzati, sottoposto ad audit, ha dato dimostrazione della sua corretta implementazione crittografica con il caso di Daniel Dantas (<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Daniel_Dantas_%28entrepreneur%29">Operation Satyagraha)</a>.<br>
|
||
Truecrypt permette di creare un volume crittografico che si presenta come un file ma viene gestito, quando aperto correttamente con la propria password) come una partizione del disco. Inoltre vi e` anche la possibilita` di criptare l’installazione di Windows in toto, similmente a <a href="https://diskcryptor.net/wiki/Main_Page">Diskcryptor</a>.</p>
|
||
<p>Quando si crea uno di questi volumi si ha la possibilita` di riservare dello spazio ad un “hidden volume” che avra` una password differente (perfino algoritmi crittografici diversi dal primo volume se lo si richiede). Non si puo` sapere senza conoscere la seconda password se vi e` un volume nascosto aggiuntivo e quando si apre il volume principale esso risultera` avere le dimensioni di tutto l’archivio criptato e quindi anche riempiendolo di dati il volume nascosto verrebbe sovrascritto, ma la sicurezza dell’utente preservata. </p>
|
||
<p>La crittografia e` la piu` forte arma di cui dispone un cittadino digitale. E` la propria roccaforte contro l’invasione del cloud, l’intercettazione delle comunicazioni e soprattutto, la prima difesa che ci protegge dalla NSA.</p>
|
||
<p><a href="http://caught-in-thenet.blogspot.it/2015/04/non-abbiamo-nulla-da-nascondere.html">Anche se non abbiamo nulla da nascondere</a></p>
|
||
<div style="text-align:right;">
|
||
Francesco Mecca
|
||
</div></description><category>crittografia</category><category>deniability</category><category>PesceWanda</category><category>privacy</category><guid>francescomecca.eu/blog/2015/5/22/defend-yourself-crittografia-e-plausible-deniability/</guid><pubDate>Fri, 22 May 2015 21:52:00 GMT</pubDate></item></channel></rss> |