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<title>Caught in the Net</title>
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</head>
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<body>
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<section class="page-header">
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<h1 class="project-name">Caught in the Net</h1>
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<h2 class="project-tagline">La rete ti cattura ma libera il pensiero</h2>
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<a class="btn" href="/">Home</a>
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</section>
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<section class="main-content">
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<div class="posts">
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<div class="post">
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<h1 class="post-title">
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<a href="/pescewanda/2018/07/27/dtldr/">
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Un articolo per r/italyinformatica
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</a>
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</h1>
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<span class="post-date">27 Jul 2018</span>
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<p>Questo articolo è stato originalmente scritto per il <a href="https://tldr.italyinformatica.org">blog</a>di <a href="https://reddit.com/r/italyinformatica">r/italyinformatica</a>.</p>
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<p>Negli ultimi anni abbiamo assistito all'ascesa di un gran numero di linguaggi di programmazione, in particolare <a href="https://golang.rg">Go</a> (2009), <a href="https://www.rust-lang.org/en-US/">Rust</a> (2010), <a href="https://kotlinlang.org/">Kotlin</a> (2011), <a href="https://elixir-lang.org/">Elixir</a> (2011), <a href="https://crystal-lang.org/">Crystal</a> (2014), <a href="https://www.ponylang.or">Pony</a> (2014).</p>
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<p>Questa esplosione di nuovi linguaggi è dovuta, fra le molte motivazioni, alla necessità di adottare paradigmi di programmazione non immediatamente recenti come cittadini di primo tipo.</p>
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<p>Rispetto ai più maturi C, C++ o Java, Python o Ruby questi linguaggi offrono "out of the box" supporto per:</p>
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<ul>
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<li>una visione moderna delle concorrenze (le goroutines di Go o il modello ad attori di Pony ed Elixir)</li>
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<li>Memory safeness, in particolare:
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<ul>
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<li>assenza di NULL (Pony, Rust, Kotlin)</li>
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<li>gestione automatica della memoria, il cosiddetto [Garbage Collector](<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Garbage_collection_(computer_science)">https://en.wikipedia.org/wiki/Garbage_collection_(computer_science)</a> (o <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Reference_counting">Reference Counting</a> per Rust)</li>
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<li>assenza di puntatori</li>
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<li>assenza di deadlocks</li>
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</ul></li>
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<li>Supporto ad HTTP nella standard library</li>
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<li>Management delle dipendenze (ad eccezione di Kotlin)</li>
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<li>Namespaces</li>
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</ul>
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<p>Chiaramente nessuno di questi linguaggi è oggettivamente superiore agli altri, sono tutti <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Turing_completeness">turing completi</a> e la scelta del programmatore ricade su motivazioni del tutto personali (stile, programmazione ad oggetti, familiarità con altri linguaggi).</p>
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<h2 id="un-p-di-contesto">Un pò di contesto</h2>
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<p>Ho scritto la mie prime due righe di codice nel 2013 per il corso di Computer Science del Politecnico di Torino.</p>
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<p>Per mia fortuna, al Politecnico le cose si muovono ancora lentamente e ci hanno fatto usare C per tutta la durata della triennale. Si è aggiunto un corso di principi della programmazione ad oggetti al terzo anno, in Java.</p>
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<p>Personalmente ho imparato durante l'estate di quel primo anno le basi di C++ e Python poco dopo.</p>
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<p>Sono stati con i miei primi <a href="https://github.com/framecca">progetti</a> che ho capito che non si può avere un buon linguaggio senza un buon tooling ed una community vivace e soprattutto tanta, tanta documentazione. Per questo, per molto tempo C è stata la mia prima scelta, dato che il mio target è sempre Linux.</p>
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<h2 id="gli-obbiettivi-prima-del-linguaggio">Gli obbiettivi prima del linguaggio</h2>
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<p>Questo post vuole essere una raccolta più o meno organizzata delle motivazioni per cui mi sono dovuto muovere oltre la frontiera di C nel mio ultimo progetto, ovvero un backend per la raccolta e presentazione di pubblicazione di ricerca e materiale didattico per più di 80 centri di ricerca.</p>
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<p>Per il Centro <a href="http://nexa.polito.it/">Nexa</a> del Politecnico di Torino mi sono ritrovato per la prima volta responsabile del codice che dovevo scrivere e dell'uso che se ne sarebbe fatto.</p>
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<p>Ho dovuto tenere in considerazione, oltre chiaramente alla funzionalità della piattaforma, in ordine di priorità:</p>
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<ol>
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<li>Sicurezza</li>
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<li>Performance e scalabilità</li>
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<li>Separazione dal frontend</li>
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<li>Facilità di deploy in un server che non controllo</li>
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</ol>
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<p>Fortunatamente non mi è stata imposta nessuna limitazione sulla scelta del linguaggio, altrimenti Python sarebbe stato la scelta più adeguata se avessi dovuto tener conto anche di altri programmatori.</p>
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<h2 id="benvenuto-d">Benvenuto D</h2>
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<p>La mia scelta è caduta su <a href="https://dlang.org">D</a>.</p>
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<p>Voglio provare ad affrontare ad uno ad uno i motivi di questa scelta magari inusuale.</p>
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<h4 id="sicurezza">Sicurezza</h4>
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<p>Nessuno vuole davvero vantarsi di usare un backend scritto in C/C++. Il <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Buffer_overflow">buffer overflow</a> può essere considerato il bug più comune e ci sono <a href="https://techaeris.com/2017/09/27/buzz-fuzzing-find-uncommon-vulnerability/">situazioni</a> in cui non appaiono affatto in maniera ovvia.</p>
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<p>Inoltre per un applicativo distribuito il Garbage Collector è la scelta più performante, <a href="https://www.usenix.org/node/189882">specialmente se coordinato fra le varie istanze</a>.</p>
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<p>D offre questo di design, e benchè il suo GC sia frutto di numerose <a href="https://www.quora.com/Which-language-has-the-brightest-future-in-replacement-of-C-between-D-Go-and-Rust-And-Why/answer/Andrei-Alexandrescu">discussioni</a>, offre in maniera del tutto innovativa, robustezza e <a href="http://www.walterbright.com/gonewild.pdf">sicurezza</a>.</p>
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<p>In particolare, D presenta:</p>
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<ul>
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<li>Array che sono slices (o ranges) ma non puntatori (e neanche oggetti)</li>
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<li>Bound checking durante la fase di compilazione.</li>
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<li>Inizializzazione automatica delle variabili.</li>
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<li>Safe Casting (chiaramente come eredità di C++).</li>
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<li>Restricted pointers: si può passare una funzione per referenza dichiarandola <code>ref</code>, ma solo quando passata come parametro o di ritorno. Inoltre non c'è nessuna pointer arithmetic.</li>
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<li><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Resource_acquisition_is_initialization">RAII</a>, ovvero l'acquisizione delle risorse equivale alla loro assegnazione e Scopes: le variabili hanno una lifetime limitata allo scope di dichiarazione. Nessun dangling pointer come in C.</li>
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<li>Strutture immutabili: come nelle specifiche di molti linguaggi funzionali, si può dichiarare una variabile come <code>immutable</code> e quindi può essere facilmente condivisa fra threads.</li>
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<li>@safe, @trusted: le specifiche del linguaggio permettono di annotare delle funzioni come sicure o affidabili affinchè il compilatore controlli che non gestiscano puntatori (ad esempio interfacciandosi con C) ed utilizzino il subset "sicuro" del linguaggio (maggiori dettagli in seguito).</li>
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<li>funzioni pure: le funzioni inoltre possono essere dichiarate pure, prive di effetti collaterali e sempre <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Reentrancy_(computing)">rientranti</a>. Questo permette di evitare <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Deadlock">deadlocks</a> e un controllo totale sul risultato delle funzioni.</li>
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</ul>
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<h4 id="performance">Performance</h4>
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<p>Ci sono moltissime soluzioni per scrivere un applicativo che si interfaccia con il web, ma hanno tutte la loro origine nel famoso <a href="http://www.kegel.com/c10k.html">C10K problem</a>.</p>
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<p>Nel mio caso ho deciso di utilizzare un approccio <a href="https://stackoverflow.com/questions/10960998/how-different-async-programming-is-from-threads">asincrono</a> con coroutines (anche detti <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Green_threads">threads leggeri</a>).</p>
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<p>Benchè D abbia <a href="https://dlang.org/library/core/thread/fiber.html">supporto nativo</a> alle coroutines, ho deciso di appoggiarmi al framework più comune per web dev in D: <a href="vibed.org">vibe.d</a>.</p>
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<p>Ogni volta che Vibe accetta una richiesta dall'esterno ed esegue una funzione bloccante (che interrompe l'esecuzione del programma fino al ritorno della funzione), questa viene messa in una pool di azioni da eseguire e Vibe controlla periodicamente che almeno una di queste sia pronta a ritornare un risultato e continuare con l'esecuzione di questa.</p>
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<p>Inoltre, benchè questo meccanismo funzioni interamente su un solo thread, è elementare coordinare una <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Thread_pool">thread pool</a> che distribuisa il carico fra i vari core che eseguono migliaia di threads leggeri concorrentemente.</p>
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<h4 id="contratti-e-tests">Contratti e Tests</h4>
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<p>Non amo scrivere commenti sui programmi. Penso sia assolutamente necessario commentare il codice di librerie ma al di fuori di queste il codice (buon codice) dovrebbe essere autoesplicativo.</p>
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<p>Inoltre, nelle mie recenti esperienze, il comportamento del programma era chiaro a partire dai tests.</p>
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<p>In D questo concetto viene portato agli estremi applicando il <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Design_by_contract">"Design by Contract programming</a>.</p>
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<p>Un contratto è la divisione di una funzione in:</p>
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<ul>
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<li>Precondizione, ovvero le condizioni che devono essersi verificate prima della chiamata della funzione;</li>
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<li>Postcondizione, ovvero le condizioni che devono essere rispettate all'uscita della funzione (solitamente applicate al risultato);</li>
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<li>Invarianti, ovvero le specifiche di una struttura dati che devono rimanere verificate in ogni funzione;</li>
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<li>Corpo della funzione</li>
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</ul>
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<p>Un esempio:</p>
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<div class="highlight"><pre><code class="language-" data-lang="">
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struct Clock {
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short time;
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invariant {
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assert (time > 0);
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}
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}
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short addReturnTime(Clock c, short n)
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in {
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n > 0;
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}
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body {
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return c->time + t;
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}
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out (result){
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result > c->time;
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}
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unittest {
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auto clock = Clock(60);
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assert (addReturnTime(clock, 10) == 70);
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}
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</code></pre></div>
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<p>Come si nota dall'esempio il supporto ai tests è built-in nel linguaggio e distanti solo una flag in fase di compilazione.</p>
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<h4 id="un-approccio-moderno-alle-concorrenze">Un approccio moderno alle concorrenze</h4>
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<p>Il modello primitivo delle concorrenze in Posix è discutibilmente datato e prono ad errori per il programmatore.</p>
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<p>D di default evita la condivisione di dati fra Threads.
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Fra le varie motivazioni c'è il fatto che questo rifletta più realisticamente l'hardware, ma sicuramente l'obbiettivo finale è la riduzione di bug.</p>
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<p>Non voglio dilungarmi nei dettagli di ogni singolo approccio, ma per completezza D offre out of the box i seguenti modelli:</p>
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<ul>
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<li>Message passing e <a href="http://dist-prog-book.com/chapter/3/message-passing.html">attori</a>, ovvero tutti i dati che vogliono essere condivisi fra thread sono incapsulati in <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Remote_procedure_call">RPC</a>;</li>
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<li>Green threads, come nel mio caso;</li>
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<li>Multi processing, ovvero <code>man 3 fork</code></li>
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<li>TaskPools, ovvero future e promises di Python e Javascript;</li>
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<li><a href="http://moss.csc.ncsu.edu/%7Emueller/cluster/ps3/SDK3.0/docs/accessibility/sdkpt/cbet_1simdvector.html">SIMD vectorization</a></li>
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</ul>
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<p>Andrei Alexandrescu, uno dei due creatori del linguaggio, dedica un intero capitolo alle concorrenze che potete leggere liberamente <a href="http://www.informit.com/articles/article.aspx?p=1609144">qui</a>.</p>
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<h4 id="assenza-di-dogmatismi">Assenza di dogmatismi</h4>
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<p>Non potrei mai pensare di scrivere un linguaggio di programmazione senza mettere al secondo posto la semplicità.</p>
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<p>Ma chiaramente ancora prima di discutere di semplicità la dobbiamo definire.</p>
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<p>Go e Python sono due linguaggi semplici. Lo sono per la ridotta sintassi (Go in particolare) e perchè attraverso il loro dogmatismo costringono il programmatore ad adottare dei paradigmi di programmazione scelti dai designer di quel linguaggio. E` il motivo per cui in python non abbiamo delle vere lambda e per cui Go non ha le eccezioni.</p>
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<p>In D il programmatore ha libertà piena di scelta. Oltre ad un paradigma di programmazione si può ridefinire la sintassi e evitare il Garbage Collector. Si può in ultimo disattivare tutte le feature del linguaggio che sono @safe e adottare uno stile molto più vicino al C/C++, con tanto di inline asm.</p>
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<h2 id="dove-iniziare">Dove iniziare</h2>
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<p>Non posso non concludere un post propagandistico senza indirizzare i più interessati alle prime risorse per imparare D.</p>
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<p>Personalmente consiglio il <a href="http://www.informit.com/store/d-programming-language-9780321635365?w_ptgrevartcl=Concurrency+in+the+D+Programming+Language_1609144">libro</a> di Andrei che offre in particolare moltissimi dettagli sulle motivazioni del design di D. Non ho ancora letto un libro che affrontasse così chiaramente il design di linguaggi di programmazione e i vari compromessi fra performance, semplicità e complessità del compilatore.</p>
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<p>Inoltre il sito della community offre due intro per chi proviene da <a href="https://dlang.org/ctod.html">C</a> e <a href="https://dlang.org/cpptod.html">C++</a>, oltre al classi <a href="https://tour.dlang.org/">tour</a>.</p>
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<p>Inoltre la libreria standard, <a href="https://github.com/dlang/phobos">Phobos</a>, è talmente chiara che solitamente mi trovo a mio agio a consultare direttamente il codice piuttosto che la documentazione online.</p>
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</div>
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<span> </span>
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<div class="post">
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<h1 class="post-title">
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<a href="/pescewanda/2018/03/27/addio-reddit/">
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Addio Reddit
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</a>
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</h1>
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<span class="post-date">27 Mar 2018</span>
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<p>It is also common ground, however, that the First Amendment does not guarantee the right to communicate one's views at all times and places or in any manner that may be desired.</p>
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</blockquote>
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<p>Tempo fa rimasi colpito nel leggere questo <a href="https://www.courtlistener.com/opinion/110532/heffron-v-international-soc-for-krishna-consciousness-inc/">orientamento</a> della corte degli Stati Uniti dal quale ho tratto la precedente citazione.</p>
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<p>La libertà di espressione è un diritto molto potente che ha storicamente molteplici interpretazioni. Benchè ingenuamente potrebbe essere inteso come la possibilità di manifestare qualsiasi idea, ci sono delle situazioni in cui si deve intendere come il diritto di un individuo minoritario nel poter esprimersi liberamente e senza ritorsioni.</p>
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<p>Con questa premessa posso inquadrare più facilmente il motivo per cui ritengo che il <a href="https://www.reddit.com/r/announcements/comments/39bpam/removing_harassing_subreddits/">ban del 2015</a> da parte degli amministratori di Reddit nei confronti di /r/FatPeopleHate e altri subreddit di minor dimensioni non sia stata un'azione ipocrita rispetto agli ideali della piattaforma.</p>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2018/reddit_freespeech.jpg" alt="reddit policies"></p>
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<p><a href="http://nymag.com/selectall/2017/07/angela-nagles-kill-all-normies-the-alt-right-and-4chan.html">Angela Nagle</a> ci ricorda che quegli spazi online <a href="https://hackerchick.com/the-unstoppable-power-of-leaderless-organizations/">senza leader</a> roccaforte di ideali minoritari di sinistra, hanno permesso di esprimere non un'idea, ma qualsiasi idea, anche di estrema destra.
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Diventa quindi inevitabile che una piattaforma delle dimensioni di Reddit, che nello specifico raccoglie una moltitudine di argomenti e discussioni grazie ai quali è stata ritenuta un bastione della eterogeneità, prima o poi debba adottare una linea di moderazione più definita.</p>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2018/Situationist.jpg" alt="1968"></p>
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<p>Il <a href="https://np.reddit.com/r/announcements/comments/863xcj/new_addition_to_sitewide_rules_regarding_the_use/">recente ban</a> invece non riguarda la libertà di espressione, e mi colpisce personalmente, nonostante io non abbia mai visitato alcuno dei subreddit recentementi banditi e le mie uniche transazioni si siano limitate agli utenti di r/MechanicalKeyboards.</p>
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<p>Sono approdato a Reddit inizialmente a causa del mio hobby per le tastiere meccaniche. Da lì mi sono mosso verso r/italy e altri subreddit di indirizzo informatico.
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Ho interessi di nicchia e Reddit mi permetteva di riunirmi con persone dall'altra parte del globo che mi fornivano informazioni che non avrei potuto ottenere altrimenti.</p>
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<p>Ora questo rimane valido solo per le persone i quali interessi sono allineati con quelle comunità che riflettono una buona immagine per Reddit e gli investitori. Benchè i miei subreddit di riferimento non siano stati banditi, riconosco che nel recente ban ci sono degli intenti politici o misteriosamente economici.</p>
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<p>Con questo post dico addio a Reddit. Da spazio di discussione a spazio di intolleranza e divisione politica, dove delle comunità che non rientrano nei canoni di buona reputazione per delle agenzie pubblicitarie devono essere eliminate.</p>
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<p>Non voglio che ogni mia parola sia pesata oltre i valori della comunità a cui sottoscrivo, non voglio fare esercizi di autocensura nei post che scrivo.</p>
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<p>Aderivo a delle regole ben definite e delle quali gli amministratori si assumevano la responsabilità. Con il ban di marzo 2018 il sito che conoscevo ha cambiato faccia ed il post di un <a href="https://np.reddit.com/user/Reddit-Policy">utente anonimo</a> sarà l'ultimo post che downvoterò.</p>
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<div class="post">
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<h1 class="post-title">
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<a href="/pescewanda/2017/10/02/minidoxguide/">
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Minidox, a guide for the Europeans and the Scrooges
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</a>
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</h1>
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<span class="post-date">02 Oct 2017</span>
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<p>This guide is adapted from the <a href="https://github.com/nicinabox/lets-split-guide/blob/master/assembly.md">Let's split guide</a>.</p>
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<p>It is tailored between the Scrooges like me and all the europeans that couldn't find some TRRS jacks.</p>
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<h2 id="helpful-references">Helpful references</h2>
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<ul>
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<li><a href="https://imgur.com/a/vImo6#Rfd586V">/u/that-canadian's original build log</a></li>
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</ul>
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<h2 id="parts">Parts</h2>
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<li>PCBs - You will need two of them and you should participated in the group buy.</li>
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<li><strong>2</strong> ATmega32U4 - 5V/16MHz Pro Micros, you can find them easily on ebay or amazon. </li>
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<li><strong>36</strong> 1N4148 diodes, easy to source, even real world shops has them. </li>
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<li><s>2 TRRS or TRS jacks</s> our source of all problems, this build log will do without.</li>
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<li>Plate, from <a href="https://github.com/dotdash32/Cases/tree/master/Minidox">u/dotdash32</a> or <a href="https://github.com/pjones/minidox-case">pjones</a>, 3D printable.</li>
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<li><strong>36</strong> Switches of your choice</li>
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<li><strong>36</strong> Keycaps of your choice</li>
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<li><s> TRRS or TRS cable </s> No jacks, no cable.</li>
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</ul>
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<h2 id="cost-breakdown">Cost Breakdown</h2>
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<table><thead>
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<tr>
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<th style="text-align: left">Cost</th>
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<th style="text-align: left">Part</th>
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|
</tr>
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|
</thead><tbody>
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<tr>
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|
<td style="text-align: left">$8</td>
|
|
<td style="text-align: left">PCB</td>
|
|
</tr>
|
|
<tr>
|
|
<td style="text-align: left">€ 12-30</td>
|
|
<td style="text-align: left">Pro Micros</td>
|
|
</tr>
|
|
<tr>
|
|
<td style="text-align: left">€3-8</td>
|
|
<td style="text-align: left">Diodes</td>
|
|
</tr>
|
|
<tr>
|
|
<td style="text-align: left">€14-80</td>
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<td style="text-align: left">Switches</td>
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</tr>
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<tr>
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<td style="text-align: left">€14-180</td>
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<td style="text-align: left">Keycaps</td>
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</tr>
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</tbody></table>
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<p>This is a very cheap build, mine was about 30 € given that I already had the keycaps.</p>
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<h2 id="mount-the-diodes">Mount the Diodes</h2>
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<p>Diodes allow current to flow in one direction only. Mount the diodes with the black (negative, cathode) line facing the thicker line.</p>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2017/minidox1.jpg" alt=""></p>
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<p><strong>Double check your work</strong>. </p>
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<blockquote>
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<p><em>Tip:</em> <strong>Lightly</strong> tack each diode in from the top. This will keep them snug against the surface once we flip it over and do the real soldering from the bottom. You only need a tiny amount of solder here and you should still be able to see through the hole.</p>
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</blockquote>
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<h2 id="connect-jumpers">Connect Jumpers</h2>
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<blockquote>
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<p>This part is not really needed, but you may want to do it in case you will mount the TRRS jacks in the future.</p>
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</blockquote>
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<p>On the <strong>underside</strong> of the PCB, right below the TRRS jack, you'll see two sets of 3 pads labelled VCC and GND. Jumper them like this:</p>
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<div class="highlight"><pre><code class="language-" data-lang="">VCC [x] [ ] VCC
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[x] [x]
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GND [ ] [x] GND
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</code></pre></div>
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<p>Do both PCBs the same.</p>
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<p><img src="https://i.imgur.com/AUT3VUd.png" alt=""></p>
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<h2 id="mount-header-pins">Mount Header Pins</h2>
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<p>You should have received header pins with your Pro Micro. Insert the short side into the bottom of PCB and solder them in.</p>
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<blockquote>
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<p><em>Tip:</em> To keep them aligned you can slip the Pro Micro over the pins but <strong>do not solder the Pro Micro at this time</strong>.</p>
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</blockquote>
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<p>Tack the pins on the end and inspect. If the pins are not quite aligned with the board, heat one side with your iron and press it in. It should make a satisfactory "click".</p>
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<p>Solder the rest of the pins (it won't take much solder here).</p>
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<p>The long part of the pins should be protruding from the bottom. We'll trim these later after soldering the Pro Micro, but you can leave them be for now.</p>
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<h2 id="mount-the-pro-micro">Mount the Pro Micro</h2>
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<p><strong>Pay special attention on this step</strong>. There are several things that need to be done in the right order and orientation.</p>
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<p><em>Tip:</em> Flash your Pro Micro now before you mount it. You can test it by using a multimeter to measure the voltage between VCC and RAW. It should be around 5V. If it's bad it'll be a lot less headache than desoldering.</p>
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</blockquote>
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<h3 id="mount-the-2-switches-under-the-pro-micro">Mount the 2 switches under the Pro Micro</h3>
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<ol>
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<li>Grab two of your switches.</li>
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<li>Snap the switches into your plate in the spots that overlay the Pro Micro (on the left side that's column 2, and on the right that's column 5).</li>
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<li>Line up your PCB with the switches and solder them between the header pins</li>
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</ol>
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<h3 id="mount-the-pro-micro">Mount the Pro Micro</h3>
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<p>You'll be working from the bottom of the board for this step.</p>
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<ul>
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<li>On the <strong>left PCB</strong> the Pro Micro should be <strong>smooth side up</strong> (facing you)</li>
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<li>On the <strong>right PCB</strong> the Pro Micro should be <strong>component side up</strong> (facing you)</li>
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</ul>
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<p>It gets easier if you notice that on the Pro Micros and the PCBs there is "RAW" printed. The raw pin must go through the hole with the same sign.</p>
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<p>If you made my same mistake, instead of desoldering without the right equipment you can try to just cut the dividers on the Pro Micro and detach it by breaking the header pins.</p>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2017/promicro2.jpg" alt=""></p>
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<h2 id="mount-the-rest-of-the-switches">Mount the rest of the switches</h2>
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<p>Home stretch. Gently snap in the rest of the switches and solder them.</p>
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<p>This would have been easier with a plate, I needed the help of a friend in order to have them aligned correctly.</p>
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<h2 id="connect-the-pro-micro">Connect the Pro Micro</h2>
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<p>Given that sourcing the trrs jacks (even TRS if you go without leds) is a little bit difficult in Europe (I got mine from aliexpress), we are gonna connect the two Pro Micros directly.</p>
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<p>The Pro Micros just need communication between three of their pins.</p>
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<p>This means that the Minidox works if you connect the correct pins with a simple copper cable.</p>
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<p>The pins are:</p>
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<ul>
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<li>Data pin on the right (pin 6 in figure)</li>
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<li>VCC pin, left side (21)</li>
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<li>GND pin, just below the RAW pin (23)</li>
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</ul>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2017/promicropinout.png" alt=""></p>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2017/promicro4.jpg" alt=""></p>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2017/promicro5.jpg" alt=""></p>
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<p>In my case I have used some old molex cable because raw copper wires tend to be very weak and break apart in a few days.</p>
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<h1 id="troubleshooting">Troubleshooting</h1>
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<h3 id="column-2-or-column-5-doesn-39-t-work-under-the-controller">Column 2 or column 5 doesn't work (under the controller)</h3>
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<p>If you're having trouble with a dead column right over your Pro Micro it could be that you've got a short from the switch pins. Try to get under there and bend them down.</p>
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<h3 id="one-side-isn-39-t-working">One side isn't working</h3>
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<ul>
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<li>Double check if the copper wires are in working conditions and if you have connected the right pins.</li>
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<li>Check that the wires are insulated and that they do not touch the other pins.</li>
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</ul>
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<h1 id="end-result">End Result</h1>
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<p>Beautiful? <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Don%27t-care_term">W</a>.</p>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2017/promicro3.jpg" alt=""></p>
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<div class="post">
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<h1 class="post-title">
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<a href="/pescewanda/2017/05/09/vaporwave/">
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Cyber-utopia and vaporwave
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</a>
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<span class="post-date">09 May 2017</span>
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<p>Recently I decided to change the <a href="https://github.com/jasonlong/cayman-theme">css</a> of my blog to reflect a vaporwave-ish aestethic. </p>
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<p>Although I don't listen to a lot of electronic music, 2814 has been my go to music when I am programming and I go through a lot of James Ferraro's works during the day.</p>
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<p>What is the reason for my recent obsession on vaporwave culture?</p>
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<h2 id="a-dream-that-disappeared">A dream that disappeared</h2>
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<p>The narrative of Western civilization has become a broken record... should we be surprised when a chopped and screwed trip through the cold war period resonates broadly? </p>
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<p>Vaporwave creates a language to reflect on the inability to break free from the chains of an Orwellian culture. </p>
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</blockquote>
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<p>Internet gave me a personal space, a community, heck even a lot of fun masked by a sense of purpose for the free software culture.</p>
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<p>But from a higher point of view Internet failed us. The Cyberspace has been dead.</p>
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<p><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/John_Perry_Barlow">John Barlow</a> on the <a href="https://www.eff.org/cyberspace-independence">Declaration of the Independence of Cyberspace</a> wrote:</p>
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<p>Governments of the Industrial World, you weary giants of flesh and steel, I come from Cyberspace, the new home of Mind. On behalf of the future, I ask you of the past to leave us alone. You are not welcome among us. You have no sovereignty where we gather.</p>
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</blockquote>
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<p>But at a certain point in time the Cyberspace didn't want to be left alone and with its own feet headed to real world. Cyberspace blended with the Meatspace</p>
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<p>Every manifestation of the Cyberspace into reality is some sort of virus that eats bites of our existences in the Meatspace and translates that to bytes that are stored in virtual treasure chests. </p>
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<p>Real life communication is <a href="https://medium.freecodecamp.com/mark-zuckerberg-is-the-most-powerful-person-on-earth-but-is-he-responsible-5fbcaeb29ee1">divoured</a> into digital data by Facebook, Amazon doesn't stop at our doorbells anymore but <a href="https://www.amazon.com/echoshow">creeps</a> into our house, and sleeping is no more a function of how much we are offline but some sort of distorted <a href="https://techcrunch.com/2017/05/09/apple-acquires-sleep-tracking-company-beddit/">self analytics</a>.</p>
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<p>There is no shame when a <a href="https://www.nytimes.com/2014/06/30/technology/facebook-tinkers-with-users-emotions-in-news-feed-experiment-stirring-outcry.html?_r=0">web giant plays with the emotions of the user of the platforms</a>, or <a href="http://www.theaustralian.com.au/business/media/digital/facebook-targets-insecure-young-people-to-sell-ads/news-story/a89949ad016eee7d7a61c3c30c909fa6">sells them</a>.</p>
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<p>All of that was done by drying out the so called Hackerspace and transmuting it into "Dataspace", where experiment are conducted on people by means of data and algorithms.</p>
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<p>Data on which platforms are built and people are chained to.</p>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2017/oc_starw.png" alt="vaporwave aesthetic"></p>
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<h2 id="corporate-smooth-jazz">Corporate smooth Jazz</h2>
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<p>Floral Shoppe traces the outlines of the mental prison in which we now live, it gives us hope of one day transcending it. It reminds us what real freedom, the freedom of the heart, tastes like.</p>
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<p>In the novel <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Neuromancer">Neuromance</a> by cyberpunk father William Gibson the Internet is conceived as some sort of "consensual allucination". In the world where that book was written Internet is just a collective delusion.</p>
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<p>Vaporwave forces us to recognize our helplessness with the Dataspace and for me it is a remembrace of a cyber-utopia that never got off the ground.</p>
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<div class="post">
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<h1 class="post-title">
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<a href="/pescewanda/2017/05/07/latestage_handbrake/">
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Late Stage Capitalism meets FOSS
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</a>
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<span class="post-date">07 May 2017</span>
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<p><img src="/wp-content/uploads/2017/hn_handbrake_hack.jpg" alt="brainwashing"></p>
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<p><a href="http://archive.is/XA3rj">source</a></p>
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<a class="pagination-item older" href="/page2">Older</a>
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<span> CC BY-SA 4.0 International.</br> </span>
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<span class="site-footer-credits"><a href="https://jekyllrb.com">Jekyll</a>, <a href="https://github.com/jasonlong/cayman-theme">Cayman theme</a>.</span>
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