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Introduzione
Lo streaming musicale è una pratica sempre più comune. Un numero sempre maggiore di persone si iscrive a servizi come Spotify e Apple Music per poter ascoltare i propri artisti preferiti in qualunque situazione. Questi servizi sono in genere supportati da abbonamenti o pubblicità.
Queste piattaforme, nonostante abbiano raggiunto una grande diffusione, sono molto criticate dagli appassionati, dai critici di musica e dagli artisti stessi.
Le critiche più diffuse sono le seguenti:
- bassissima qualità di riproduzione: i file audio inviati in streaming da Spotify sono in formato mp3 128kpbs, 192kbps per gli utenti premium. Inoltre Spotify mente sull'encoding dei dati inviati.
- censura: entrambe le piattaforme praticano la censura, sia a fini politici che per motivi puritani, non permettendo agli utenti di disabilitare il filtro per la censura.
- Catalogazione imprecisa: Spotify ed Apple Music offrono nella maggior parte dei casi una sola versione di ogni disco. Inoltre se l'utente carica un mastering differente di un brano già esistente nel loro database, lo scartano.
- Assenza di artisti di nicchia: i database di queste due grandi piattaforme, oltre ad essere prive di tutta la musica non distribuita da etichette riconosciute, offrono uno scarso catalogo per generi meno mainstream. Ne sono un'esempio i brani di musica classica, che sono solo l'1% del totale.
- Pubblicazioni di falsi dati per motivi di PR: Spotify ha mentito in varie occasioni riguardo al suo catalogo.
- DRM: il Digital Rights Management è una tecnologia che limita le possibilità di riproduzione del file su dispositivi non autorizzati
- Mancata retribuzione agli artisti: Spotify ed Apple Music obbligano gli artisti a fare contratti con delle case discografiche per poter essere pubblicati nella loro piattaforma. Inoltre i compensi finali sono estramemente limitati e per questo molti artisti rifiutano di pubblicare la loro musica.
La nostra app si propone come un'alternativa per appassionati di musica e collezionisti, che non vogliono rinunciare allo streaming seppur continuando ad usufruire della propria collezione musicale di brani di nicchia ed in alta definizione, scaricati da piattaforme come Bandcamp o "rippati" dai CD audio.
Il nome, Apollon, è un omaggio alla divinità greca del sole e della musica.
Specifiche generali dell'applicazione
L'applicazione avrà come funzionalità principale quella di riprodurre la collezione musicale personale di ogni singolo utente. Lo streaming è permesso in tre preset di qualità, alto, medio e basso. L'applicazione offre funzionalità di ricerca e la possibilità di creare playlists. L'app all'avvio si connetterà ad un server, programmato con le stesse tecnologie e pattern dell'applicazione, gestito da ogni utente. Una spiegazione più ampia del server è offerta in appendice. Basti notare che il server offre la possibilità di gestire più utenti, autenticati tramite nickname e password.
Alternative su play store
Oltre alle piattaforme come Spotify e Apple Music che offrono lo streaming musicale ma con gli svantaggi di cui sopra, vi sono solamente due alternative per chi vuole usufruire dello streaming della propria collezione musicale. La prima è subsonic, supportato da varie applicazioni ma che non supporta il database più diffuso in ambito audiofilo di mpd e non permette di fare seek della traccia audio. La seconda alternativa è il già citato mpd, che offre una funzione di streaming originariamente pensato per le webradio. Vi sono app che supportano un buon numero di features per mpd ma non permettono di creare playlists o di gestire più utenti. La maggiore limitazione di mpd è che permette lo streaming di un solo brano alla volta qualsiasi sia il numero di ascoltatori.
Benefici dell'applicazione
La comunità di audiofili con un particolare interesse per le tecnologie ha deciso da anni che lo standard per i sistemi di riproduzione di musica digitali sono costituiti da sistemi Linux con kernel real time e MPD come riproduttore. La nostra applicazione ha come interesse primario quello di attrarre questa comunità permettendo da una parte l'integrazione con le tecnologie già in uso (MPD e Linux), dall'altra ampio margine di controllo sulla riproduzione dei file e la gestione della libreria. Gli utenti possono condividere la loro vasta libreria musicale con più utenti e fare streaming dei propri file audio in diversi formati in base alle esigenze e alla banda disponibile. Il catalogo musicale è nel pieno controllo dell'utente che andrà a gestirlo con gli strumenti che già utilizzava. Il server con il quale l'applicazione comunica supporta la lettura dei metadati dei file e del database di MPD.